Se volete venire in Nuova Zelanda e viaggiare in lungo e in largo, ricordate che non è un paese organizzato per il viaggiatori zaino in spalla solitari come lo è l’Australia. Il miglior modo per girarla è quello di affittare una macchina o un van, perchè non dispone di tanti collegamenti interni, la ferrovia esiste solo tra le grandi città ma ho trovato una compagnia di autobus che percorre alcune tratte. Se vi può interessare, io ho fatto un biglietto ad ore, mediante il quale posso viaggiare con diverse compagnie di autobus e traghetti, locali e interurbani.
Si chiama
TravelBusPass, si trova in tutti in centri informazioni. Mi sembra abbastanza flessibile e conveniente ed quello che fanno tutti quelli senza macchina. Parto dalla piovosa Auckland diretto verso la Baia delle isole, la zona del primo insediamento degli europei. A differenza dell’ immensa Australia, di tanto in tanto si vedono paesini qua e là. La campagna è molto piacevole dove si possono vedere le piante tipiche neozelandesi come la famosa New Zeland Fern simbolo della nazione. Ma la cosa che colpisce subito, è la stragrande presenza di.. PECORE!!! PecUre Pecure e pecure dappertutto, campi pieni di pecore beeeeeeee.. prima di partire mi avevano detto di questa caratteristica, “Ci sono più pecore che abitanti” mi dicevano.. e pensavo fosse una battuta, fino a quando lo leggo anche sulla guida: 4,2 milioni di persone e 40 milioni di pecure!!! BEEEEEEE
Dopo 4 ore arrivo a Paihia.. un paesino di vacanza, tranquillissimo, con una spiaggetta e la vista delle isole a largo. Arrivo in ostello, deserto, e quasi mi sembra di aver sbagliato.. ma cos’è un resort? Si chiama Pickled Parrot ed è l’ostello più bello che abbia mai visto fin’ora: pulitissimo, fornito di tutto, nuovo, comodo e con tanti servizi.. forse un po’ troppo? Vi dico solo che in salotto c’erano anche i fiori!!! Ma cos’è?????
Cucina enorme e fornita di migliaia di cose! Zona Barbecue, e bagni splendenti, anche con l’apposito contenitore per i rotoli di carta igienica, gli asciugamani e le tendine sulle finestre!!! ..Mi fa quasi paura! Soprattutto dopo l’orribile ostello di Auckland, questo mi sembra un albergo 5 stelle. Faccio subito amicizia con tre ragazzi, Manuel (tedesco), Jack (inglese) e Franco (argentino), il quale, quest’ultimo è un tornado di simpatia, che suonando la sua chitarra, mi offre del vino solo perché sono italiano e ci invita tutti a cantare con lui! Che tajo! Fuori piove, non si può far nulla, faccio solo la spesa, mi informo su quello da vedere e come andarci, sperando di avere bel tempo domani, e trascorro la prima giornata in ostello, in compagnia dei miei nuovi amici.
Chur Bro!
Aurex
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